Marco Gattoni, il Deus ex machina di Sorveglianza

Se Sorveglianza Italiana corre veloce è anche e soprattutto merito suo. Il deus ex machina (ed è proprio il caso di dirlo) di tutto il parco auto aziendale porta il nome di Marco Gattoni, anni 57, arruolato nelle fila della società da ben 24. "Sono in forze a Sorveglianza dal 1996, prima come guardia giurata poi come meccanico. Nei primi anni avevo un ruolo intercambiabile: a seconda delle esigenze aziendali, vestivo sia i panni di guardia che di meccanico. Poi, col passare del tempo, il mio ruolo è andato via via sempre più definendosi e ho cominciato a passare tutta la mia giornata tra i ferri in officina, facendo quello che, in realtà, è sempre stato il mio mestiere”.

Nel 1977, dopo la licenza media, Gattoni si è iscritto a quella che allora era la prima scuola specialistica del settore: due anni di frequenza per riuscire ad ottenere l'attestato di meccanico delle auto. Concluso il percorso di studi ha lavorato dieci anni dal concessionario Ghisalberti per poi passare a Sorveglianza Italiana.

Quando parla del suo lavoro a Gattoni si illuminano gli occhi e lo associa sempre al concetto di passione: "Amo il mio lavoro e credo che questo sia il segreto per farlo bene. Mi piace perché è vario, ogni giorno è diverso dagli altri. In officina io e gli altri miei due colleghi gestiamo la manutenzione e la cura di tutto il parco auto di Sorveglianza, ben 110 radiomobili".

L’officina di Sorveglianza si trova al piano -1 della suggestiva Torre aziendale di via Clementina e, per arrivarci bisogna oltrepassare una serie di porte blindate, accessibili solo a chi è munito di badge. Superati tutti gli accessi si arriva al regno perfetto meccanico, un ambiente professionale e pulito, dove in bella vista ci sono tutti i ferri del mestiere: "Qui gestiamo tutte le emergenze e cerchiamo di risolvere i problemi in tempo reale: dalle gomme forate, che vanno per la maggiore specialmente durante i turni notturni, ai problemi di batterie e di accensione delle auto, fino a quelli più complessi, legati anche alla gestione delle spie elettroniche di cui, oggi, sono dotate la maggior parte delle automobili moderne. In officina siamo sempre sull'attenti, anche perché sappiamo che le nostre sono macchine che mediamente hanno una vita differente da quelle comuni, sia per natura che per durata: subiscono continuamente sollecitazioni, arrivano a fare fino a 250mila chilometri in nei 5/6 anni di vita media e, ogni tanto, prendono anche qualche bottarella nel salire o scendere da un marciapiede o subiscono incidenti nei più turbolenti ma tempestivi interventi dei miei colleghi". A Gattoni lo si legge in faccia che il suo è un mondo che gli appartiene e che gli piace, basta ascoltare le sue parole, capire il verso fiero dei suoi racconti e guardare la cura degli ambienti, luoghi in cui generalmente, per professione, ci si sporca le mani. Ecco, questo lui lo fa tutti i giorni, è quello per cui è nato, è il suo orgoglio, tanto è vero che la tuta gli calza a pennello e, quando è il momento di farsi immortalare vicino ad una delle auto da rimettere in pista, si cambia, si mette la divisa, che è la sua seconda pelle, e gli occhi gli tornano a brillare. Fiero del suo mestiere, del suo ruolo e dell’esser parte di una grande azienda.