Dalmine, 30 maggio 2020 - Si è chiuso con una cerimonia di ringraziamento, il campo di sanificazione delle ambulanze allestito in via Stella Alpina a Dalmine. Partito lo scorso 19 marzo, in piena epidemia da coronavirus, il presidio della Croce Rossa Italiana è stato fondamentale per rendere i mezzi di soccorso, quelli delle forze dell’ordine e della protezione civile, sicuri e disinfettati, così da evitare il contagio di operatori e persone trasportate.
Fin da subito 19 guardie di Sorveglianza Italiana hanno offerto il loro supporto. In modo totalmente gratuito, hanno contribuito alla sicurezza notturna del campo impedendo furti o atti vandalici. La direzione dell’istituto di sorveglianza ha dato il suo benestare mettendo a disposizione i propri mezzi e i volontari, nei loro giorni di riposo o dopo aver staccato dal turno, hanno controllato che nessuno si introducesse nottetempo nell’area. Tutto ciò mettendo a rischio la propria salute, considerata l’impennata dei contagi del mese di marzo.
In due mesi e mezzo le guardie hanno accumulato ben 646 ore di lavoro volontario al campo di sanificazione: un gesto encomiabile, che sottolinea il grande spirito di sacrificio e la generosità di donne e uomini in divisa, che non hanno esitato a mettersi a servizio della collettività in un momento di emergenza tanto drammatico.
Lo scorso 30 maggio il campo è stato chiuso alla presenza del sindaco di Dalmine Francesco Bramani, all’assessore ai Servizi sociali Cinzia Terzi, al consigliere Patrik Lardo, al presidente della Croce Rossa Bergamo-Hinterland Annibale Lecchi, al referente del presidio Marco Bonassi, al dirigente di Sorveglianza Italiana Dario Laferla e ai volontari che hanno prestato la loro opera all’interno dell’area di via Stella Alpina.
Il sindaco ha ringraziato di cuore tutti quanti, compresa Italtrans, che ha messo a disposizione un container dove stipare i generi alimentari destinati ai volontari donati dai cittadini. “Non mi aspettavo tutta questa disponibilità – ha dichiarato Bramani -. Quando ho lanciato l’appello ai dalminesi per raccogliere cibo e bevande per coloro che lavoravano nel campo di sanificazione, la risposta è stata tale che dopo un paio d’ore ho dovuto interrompere l’iniziativa. Tanta generosità mi ha davvero commosso. Il supporto di Sorveglianza Italiana è stato prezioso per mantenere l’integrità dell’area, che sarebbe facilmente potuta diventare bersaglio di malviventi e vandali”.
Annibale Lecchi ha fornito qualche dato che ha reso l’idea della drammaticità vissuta durante l’epidemia: “A partire dal 23 febbraio, sul territorio di Bergamo e provincia, oltre ai nostri 30 mezzi ce n’erano in servizio altri 40 arrivati in supporto dal resto d’Italia. La sanificazione, in tempi non sospetti, veniva fatta all’incirca una volta al mese all’interno delle singole sedi. Con il coronavirus è diventato indispensabile sanificare i mezzi ogni volta che venivano utilizzati e noi siamo stati particolarmente pignoli in questo senso”. I servizi effettuati nei due mesi di emergenza sono stati circa 2600: “Numeri che normalmente facciamo in sei mesi” ha spiegato Lecchi, che ha poi consegnato al sindaco una lettera di ringraziamento destinata a tutti i volontari della Croce Rossa e di Sorveglianza Italiana.
Le guardie giurate hanno omaggiato con i gagliardetti dell’istituto di sorveglianza il sindaco e il presidente della Croce Rossa. Dopo le foto di rito, tutti distanziati e con mascherina, i saluti e i ringraziamenti reciproci per aver portato a termine un importantissimo servizio per l’intera comunità.