Report Novembre, 1195 interventi su tutto il territorio bergamasco

Un inizio mese di fuoco per gli uomini di Sorveglianza Italiana. Le statistiche di Novembre non lasciano ombra di dubbio: sono stati i primi giorni i più intensi, quelli in cui la centrale operativa di via della Clementina ha fatto riscontrare il maggior numero di chiamate. In un periodo in cui il trend si è assestato sulla media generale dell'anno, si sono contati complessivamente 1195 interventi, un valore leggermente in flessione rispetto ai periodi precedenti. I picchi più significativi il 1 novembre con ben 76 interventi, l'8 con 71, il 14 e il 15 con 61 e 63 e il record nella giornata del 22 con 90. Un incipit dunque al fumicotone e una restante parte del mese con un mood calante, salvo il picco del 22 che hanno fatto di Novembre un mese simbolo non solo per quanto riguarda le statistiche, ma anche per l'impegno delle guardie particolari giurate in termini di prevenzione del territorio e ausilio alla comunità. Da sottolineare, infatti, oltre all'impegno quotidiano e ordinario, anche i continui sforzi dispiegati per sostenere il territorio nella lotta alla pandemia, uno su tutti l'opera di volontariato al Campo di Dalmine per aiutare il personale sanitario a gestire l'emergenza tamponi e tante altre iniziative volte a raccontare, ancora una volta, il grande cuore degli uomini di Sorveglianza. Ancora di più e con più intensità proprio perché in tempi di limitazioni e restrizioni, le guardie giurate non hanno perso di vista il loro obiettivo quotidiano: la sicurezza dei cittadini. E anche i fatti di cronaca raccontati dalla stampa locale fotografano perfettamente l’incessante attività che ha portato le pattuglie a presidiare ed intervenire in maniera costante durante l'arco del mese. Gli interventi raccontano quindi di un operato che si fonda su cardini di attenzione e premura non solo delle tante realtà imprenditoriali che ci circondano, ma anche e soprattutto nei confronti del singolo, del cliente, del cittadino, sempre al centro del lavoro di Sorveglianza Italiana. Garantire la sicurezza resta dunque il dettame fondamentale dell'istituto di sorveglianza e, per farlo, sono necessarie presenza capillare sul territorio, competenza e costante aggiornamento.