Report Aprile, un mese coronato dalla festa di San Giorgio Martire

E' sabato 3 aprile ad ottenere, nel palmares del mese, il maggior numero di interventi effettuati dalle guardie particolari giurate di Sorveglianza Italiana, seguito dalla festività del 25, secondo solo di un punto. Con rispettivamente 99 e 98 interventi, i due giorni festivi hanno fatto così registrare il picco di attività da parte degli uomini dell’istituto di via della Clementina. Anche il mese di aprile ha quindi chiuso i battenti con un trend tutt'altro che indifferente: sono stati ben 1239 le segnalazioni arrivate in centrale operativa. In un mese ancora segnato dalla pandemia e da una libertà limitata dovuta all’emergenza Covid-19, Sorveglianza Italiana ha dato dimostrazione, ancora una volta, dell'incisività della sua azione, non smettendo mai di vigilare e garantire la sicurezza dei cittadini, delle loro attività, dei beni privati e di quelli comuni. Anche la presenza significativa di autorità civili e militari intervenute il 24 aprile in occasione della celebrazione organizzata proprio dall'istituto di sorveglianza bergamasco per la festa di San Giorgio Martire, patrono delle guardie particolari giurate, ha posto l'accento sull'importanza del ruolo ricoperto dalle pattuglie e sull'attaccamento dei cittadini nei confronti della divisa, come a voler esprimere l'esigenza e il bisogno di sentirsi al sicuro, di giorno e di notte. La tabella degli interventi di aprile non lascia quindi spazio ad alcun dubbio: impegno, passione, volontà, desiderio di non abbassare mai la guardia, di rispondere sempre presente ad ogni chiamata, di farsi trovare sempre pronti, sono solo alcuni dei tratti dominanti della mission.  Importanti compiti di ordinaria amministrazione, ma con un occhio rivolto anche al sociale, ambito tenuto da sempre in grande considerazione degli uomini di Sorveglianza. L'epidemia e l'emergenza hanno infatti anche allargato gli orizzonti professionali, spingendo le guardie non solo ad intervenire come sempre sul territorio, ma anche e soprattutto a stare vicino alla comunità con significative opere di volontariato, come ad esempio quelle svolte in occasione della campagna vaccinale realizzata all'hub del Cus di Dalmine. Sempre presenti, pronti a dare il massimo, gli uomini di Sorveglianza Italiana non si sono mai risparmiati:  testimonianza tangibile del lavoro mirato e studiato, organizzato e preparato, volto a presidiare città e provincia. Quando il territorio chiama, Sorveglianza Italiana c'è. Da più di cento anni.